AGW BRUCO - AGW - WG PORT&LOGISTIC

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Il Progetto di sviluppo del porto di Genova-Prà noto come “BRUCO”

Referente di progetto: Fabiola Mascardi

Il contesto è quello del traffico di containers tra l’Europa e l’Estremo Oriente con l’utilizzo delle ULCS, mega navi da 20.000 TEU.

Il progetto è teso ad aprire a Genova la porta del Mediterraneo per i traffici marittimi con l’Estremo Oriente ed in particolare con la Cina, offrendo un porto di approdo per ULCS capace di accogliere almeno tre linee regolari, con 3 approdi dedicati, che permettano il carico/scarico di 7/8000 TEU ad approdo, come avviene nei porti del Nord Europa, rendano cosi economico l’utilizzo delle mega navi. Il risultato sarebbe la creazione di un traffico marittimo di almeno 6 Milioni di TEU ulteriori rispetto a quelli serviti oggi dal porto di Genova, che non appesantirebbe ma al contrario allevierebbe notevolmente il traffico cittadino prevedendo un sistema di trasferimento immediato, automatico ed elettrificato di tutta la merce scaricata dalle ULCS direttamente oltre Appennino.

La realizzazione del progetto può permettere al porto di Genova di diventare realmente concorrenziale con i porti del nord Europa e di sfruttare a pieno il vantaggio dato dal 25% in meno di navigazione, ovvero 5 giorni su 25, nel traffico con la Cina, senza peraltro togliere nulla agli altri porti italiani, che anzi vedrebbero aumentati i traffici mediterranei e potrebbero razionalizzare l’utilizzo dei loro spazi dedicandoli a navi più piccole e adeguate a traffici a corto e medio raggio. L’utilizzo della nuova infrastruttura avrebbe inoltre un importante impatto ambientale perché permetterebbe all’Europa di risparmiare circa 1 Milione di TEP all’anno sia per la possibilità di sfruttarne le strutture per la produzione di energia da varie fonti rinnovabili (solare, vento, correnti marine) sia per i risparmi di Km (è stato calcolato circa 1 milione di Km annui non percorsi dai container in treno o autocarro in giro per l’Europa!) e di miglia marine dovuti alla razionalizzazione logistica del servizio EU-Estremo Oriente.

Il BRUCO in a nutshell

Il progetto consiste nello sfruttamento della diga foranea del porto container di PRA che, opportunamente allargata, potrebbe servire da banchina per tre approdi oceanici e due approdi mediterranei dedicati ai traffici del sud Europa (includendo quindi, oltre alla Pianura Padana, anche il Sud della Germania, l’Austria, la Svizzera e la zona di Lione) con l’estremo Oriente. La zona secca del porto verrebbe costruita direttamente in Pianura Padana, zona Novi Ligure, e collegata con un tunnel dedicato che partirebbe dall’isola portuale oggi dedicata al traffico di TEUI da PSA, senza peraltro disturbarne l’operatività. La struttura cosi concepita eviterebbe di immettere ulteriore traffico sia su strada che ferrovia nelle infrastrutture cittadine già sovraccariche (né i progetti in corso di finalizzazione, v. Terzo Valico, potrebbero soddisfare un incremento esponenziale del trasporto senza risultare anch’esse immediatamente insufficienti) evitando anche di inquinare acusticamente il ponente della città con i grandi traffici implicati. La zona più adatta alla costruzione del porto secco, invece, non presenta limiti di spazi comparabili a quelli che soffocano e rendono inefficiente il porto di Genova, oltreché difficile e spesso conflittuale il rapporto tra porto e città; inoltre nella zona esistono già almeno 3000 H di spazi dedicati alla logistica, che potrebbero fin da subito lavorare in modo sinergico con il Porto di Genova, scalzando finalmente i porti del Nord Europa, che ad oggi trasportano in Pianura Padana circa 2 milioni di TEU. Il trasporto dei TEU tra la banchina ed il porto secco è previsto sia completamente automatizzato e gestito da AGV elettrici movimentati su binario, il che rende sufficiente un tunnel a canna unica di 11 metri di diametro, con una percorrenza sotterranea di circa 38 Km, ovvero circa un’ora di percorso tra la banchina ed il terminal di scarico. La costruzione dell’intera opera potrebbe essere portata a termine in 3-4 anni dal momento di inizio lavori e, in considerazione degli enormi risparmi che ne deriverebbero e quindi delle possibili sinergie che potrebbero influenzare in modo importante i costi dei terminalisti, potrebbe essere finanziata anche interamente da fondi privati.
Impatto atteso:
L’implicazione diretta derivante dalla costruzione di tale infrastruttura è quella di trasformare Genova ed il basso Piemonte nel Centro Logistico del Sud Europa, creando circa 300.000 posti di lavoro ( oggi ne abbiamo 30.000 che gravitano intorno al porto, e Rotterdam 400.000!). Inoltre l’economia delle aree interessate, ed in primis dell’industria sita in Pianura Padana, potrebbe arrivare ad un risparmio annuo nel ciclo della logistica pari a 3 Miliardi di Euro. Non da ultimo si limiterebbero notevolmente i traffici di container su gomma circolanti nella città di Genova e nelle autostrade che la collegano al nord e sud del paese, e si renderebbe concreta la possibilità di formare in zona Novi Ligure treni Europei di 750 m in partenza per le diverse destinazioni in Svizzera, Germania, Francia, Austria. Infine la gestione in forma elettrificata ed automatizzata dell’intero traffico convogliato su quelle banchine porterebbe ad una notevole diminuzione dell’inquinamento sulla città, ed in particolare sul ponente cittadino. Infine, tra le opere accessorie previste c’è anche la creazione di una lunga pista ciclabile sul mare, e la restituzione di una spiaggia con accesso al mare non stagnante per Pra e Palmaro oltrechè una zona di almeno 2 km dedicata all’accoglienza turistica fronte mare sita oltre la zona della lavorazione portuale.